storia-inStoria del beacher

Il beach volley fu giocato per la prima volta negli anni ’20 nella città di Santa Monica, in California.
Si cominciò a giocare in base alle regole della pallavolo indoor con la formula 6×6.
All’inizio degli anni ’30, a causa della mancanza di giocatori, le squadre furono composte da 4 persone e poco dopo si passò al 2 contro 2, l’attuale formula di gioco. Questa formula si dimostrò, già nella fase iniziale, talmente popolare che venne adottata da tutti i giocatori.

In California, dopo la sospensione del gioco del beach volley dovuta alla seconda guerra mondiale, nel 1948, fu disputato per la prima volta un torneo a State Beach dove non si effettuavano ancora ne schiacciate ne murate.
Il giocatore Gene Selznik si allenò in modo tale da essere il primo giocatore ad utilizzare la schiacciata e divenire negli anni ’50 la prima ‘star‘ di questa disciplina sportiva.
Il divismo intorno a questo atleta e i successivi anni ’60 hanno rappresentato l’origine dello stile di vita del beach volley, ancora oggi peculiarità di questo sport:
la combinazione di spiaggia, sole, mare, giocatori atletici ed ammiratrici al seguito ha attribuito a questo sport la fama di disciplina sportiva di chi sa vivere la vita!!!
La filosofia di vita del giocatore del beach volley sorta in tal modo è stata descritta in maniera indovinata da Dave Heiser, uno degli organizzatori di tornei di allora:

Non lavorare un minuto di più di quanto non sia necessario.
Trascorri ogni ora di luce in spiaggia.
Inventati un modo per far si che il beach volley diventi il tuo ‘lavoro’.

A metà degli anni ’60 Ron von Hagen rese popolare il bagher come tecnica di ricezione, vinse il suo primo torneo nel ’64 e nel ’65 raggiunse la finale del Manhattan beach open il torneo più popolare di allora, che ha regalato alla storia anche la finale più lunga durata 5 set e 7 ore e mezza di gioco dove Rundle/Bergmann si aggiudicarono l’incontro la sera tardi grazie alla luce dei fari delle auto parcheggiate.

Fino al ’76 non è stato distribuito nessun cospicuo premio in denaro nel beach volley. La particolarità dei giocatori di godersi la vita dimostra a questo proposito che essi sono in grado, anche in mancanza di mezzi finanziari considerevoli, di allenarsi per diverse ore quotidianamente partecipando contemporaneamente anche a 10 tornei.

Durante gli anni ’80 il beach volley si diffuse in maniera esponenziale, arrivando nel 1985 anche in italia e nel 1996 conquistò un posto tra le discipline olimpiche. In quegli anni le spiaggie furono calcate da giocatori come Sinjin Smith, Karch Kiraly, Mike Dodd, Tim Hovland e Randy Stoklos che ancora oggi fanno parte della leggenda di questo sport.

…tutto il resto è storia moderna con i vari Emanuel Rego, Ricardo Santos,Todd Rogers, Phill Dalhausser, Sean Rosenthal, Francesco Di Carlo.

Regole del gioco