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La Storia del Beach Volley
15-09-2022

l beach volley fu giocato per la prima volta negli anni ’20 nella città di Santa Monica, in California.
Si cominciò a giocare in base alle regole della pallavolo indoor con la formula 6×6.


All’inizio degli anni ’30, a causa della mancanza di giocatori, le squadre furono composte da 4 persone e poco dopo si passò al 2 contro 2, l’attuale formula di gioco. Questa formula si dimostrò, già nella fase iniziale, talmente popolare che venne adottata da tutti i giocatori.

In California, dopo la sospensione del gioco del beach volley dovuta alla seconda guerra mondiale, nel 1948, fu disputato per la prima volta un torneo a State Beach dove non si effettuavano ancora ne schiacciate ne murate.


Il giocatore Gene Selznik si allenò in modo tale da essere il primo giocatore ad utilizzare la schiacciata e divenire negli anni ’50 la prima ‘star‘ di questa disciplina sportiva.


Il divismo intorno a questo atleta e i successivi anni ’60 hanno rappresentato l’origine dello stile di vita del beach volley, ancora oggi peculiarità di questo sport:
la combinazione di spiaggia, sole, mare, giocatori atletici ed ammiratrici al seguito ha attribuito a questo sport la fama di disciplina sportiva di chi sa vivere la vita!!!


La filosofia di vita del giocatore del beach volley sorta in tal modo è stata descritta in maniera indovinata da Dave Heiser, uno degli organizzatori di tornei di allora:

- Non lavorare un minuto di più di quanto non sia necessario.
- Trascorri ogni ora di luce in spiaggia.
- Inventati un modo per far si che il beach volley diventi il tuo ‘lavoro’.

A metà degli anni ’60 Ron von Hagen rese popolare il bagher come tecnica di ricezione, vinse il suo primo torneo nel ’64 e nel ’65 raggiunse la finale del Manhattan beach open il torneo più popolare di allora, che ha regalato alla storia anche la finale più lunga durata 5 set e 7 ore e mezza di gioco dove Rundle/Bergmann si aggiudicarono l’incontro la sera tardi grazie alla luce dei fari delle auto parcheggiate.

Fino al ’76 non è stato distribuito nessun cospicuo premio in denaro nel beach volley. La particolarità dei giocatori di godersi la vita dimostra a questo proposito che essi sono in grado, anche in mancanza di mezzi finanziari considerevoli, di allenarsi per diverse ore quotidianamente partecipando contemporaneamente anche a 10 tornei.

Durante gli anni ’80 il beach volley si diffuse in maniera esponenziale, arrivando nel 1985 anche in italia e nel 1996 conquistò un posto tra le discipline olimpiche. In quegli anni le spiaggie furono calcate da giocatori come Sinjin Smith, Karch Kiraly, Mike Dodd, Tim Hovland e Randy Stoklos che ancora oggi fanno parte della leggenda di questo sport.

…tutto il resto è storia moderna con i vari Emanuel Rego, Ricardo Santos,Todd Rogers, Phill Dalhausser, Sean Rosenthal, Francesco Di Carlo.

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